Nevralgia ai denti: come riconoscerla e curarla
Un dolore intenso e fastidioso localizzato a livello dei denti costituisce l’impatto iniziale e caratterizzante della nevralgia dentale, un disturbo piuttosto comune connesso a infiammazione o irritazione dei nervi.
Oltre al cavo orale, il dolore può irradiarsi a labbra, lingua, naso e cavità orbitali, contribuendo all’insorgenza di un malessere diffuso.
Nevralgia ai denti: da cosa può dipendere
Il responsabile di tale quadro morboso è di solito il nervo trigemino, la cui infiammazione scatena una sintomatologia del genere che mostra, nella quasi totalità dei casi, un andamento del tutto imprevedibile.
Il dolore nevralgico può insorgere improvvisamente oppure essere preceduto da avvisaglie non ben definite e può durare da pochi minuti a qualche ora.
In ogni caso, qualsiasi sia la sua genesi, si tratta di un’affezione estremamente invalidante, in grado di condizionare notevolmente il benessere della persona. Nei casi più gravi, un fastidio di questo tipo può arrivare a impedire la deglutizione di cibi e bevande, la masticazione e anche la comunicazione verbale.
La nevralgia ai denti non è immediatamente diagnosticabile in quanto la sua localizzazione è variabile: il soggetto infatti può avvertire un dolore ai denti, alle gengive, all’arcata superiore o anche alla lingua.
Spesso succede che il dente interessato entra in contatto con alcune parti molli della bocca, innescando percezioni dolorose anche in quei distretti.
I principali fattori eziologici della nevralgia dentale sono i seguenti:
- carie profonda;
- devitalizzazione pregressa;
- compressione di una radice nervosa;
- patologie vascolari;
- bruxismo;
- cisti gengivali;
- carenze minerali;
- fattori psicosomatici.
Come riconoscere la nevralgia ai denti
Il problema principale che può impedire di riconoscere tempestivamente un episodio di nevralgia dentale è la sua variabilità, dato che la sensazione algica può presentarsi con modalità molto differenti.
Un metodo abbastanza attendibile che consente di identificare questo disturbo è quello di testare la sensibilità del dente dolente mettendolo a contatto con sostanze calde e fredde. Infatti, le variazioni di temperatura sono in grado di acuire la sintomatologia dolorosa a causa di un’iperstimolazione dei recettori sensoriali, già alterati dalla nevralgia.
Un altro metodo per capire se è in atto una nevralgia ai denti consiste nello stringere le due arcate dentali, che, in caso sia presente il disturbo, provocano l’insorgenza di fitte particolarmente acute.
Anche se il dolore è transitorio, tutte le volte in cui un dente fa male è sempre opportuno rivolgersi al dentista che, individuata la causa del dolore, può prevenire la ricomparsa della sintomatologia.
Come curare la nevralgia ai denti
Dopo un’accurata diagnosi, il primo approccio utile per curare una nevralgia dentale è quello di ridurre la sensibilità delle radici nervose, poiché è proprio il nervo ad essere coinvolto nella genesi del dolore.
È possibile assumere farmaci analgesici e antinfiammatori, il cui effetto sinergico è rivolto all’eliminazione della causa (appunto l’infiammazione del nervo) e dell’effetto (il dolore).
Dopo un’iniziale terapia del dolore è necessario procedere con interventi mirati a risolvere la causa che è all’origine della nevralgia.
La cura cambia per ogni caso specifico. Se si tratta, per esempio, di una carie profonda, si renderà necessario rimuoverla per evitare l’espandersi dell’infezione. Un consulto odontoiatrico è sempre indispensabile sia per finalità curative sia a scopo preventivo, tenendo conto che, per sua natura, la nevralgia dentale tende a ripresentarsi periodicamente.
Importante è mai sottovalutare il mal di denti!
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