Bruxismo: cos'è e quali conseguenze per i denti
Quando si parla di bruxismo, si parla di una patologia che colpisce chi tende a digrignare i denti attraverso la contrazione dei muscoli della faccia e della mascella.
Quest’azione risulta essere del tutto involontaria e spesso chi ne è affetto non se ne accorge finché non insorgono le prime conseguenze sui denti.
La maggior parte delle volte questa condizione subentra durante il sonno, ma, in periodi particolarmente stressanti, potrebbe manifestarsi anche durante il giorno.
Cause e sintomatologia del bruxismo
Non esiste una causa precisa per cui una persona inizia a digrignare i denti, ma l’origine di questa patologia può derivare da condizioni di stress, abuso di droghe, alcol e farmaci, malattie neurologiche, malocclusione dentale e disturbi del sonno.
Trattandosi di una situazione di cui si è inconsapevoli nella maggior parte dei casi, può essere molto difficile diagnosticare il bruxismo. Chi ne soffre tende a svegliarsi con i muscoli della faccia indolenziti, mal di testa e dolori cervicali. Inoltre, si potrebbero avere dei problemi nell’aprire totalmente la bocca e anche delle difficoltà durante la fase di deglutizione.
Se il bruxismo non viene trattato in maniera adeguata, può portare a delle conseguenze per la salute dei denti, il cui smalto tende a consumarsi, risultando poi maggiormente esposto agli stimoli termici.
Se poi la forza con cui si tende a digrignare i denti è troppo forte, si potrebbero verificare anche delle vere e proprie lesioni o fratture.
La ricostruzione dentale
L’atteggiamento può essere arginato attraverso l’uso del bite, ovvero una mascherina che viene realizzata sulle proprie impronte dentali e che non permette ai denti di entrare in contatto fra di loro, soprattutto in seguito a episodi di digrignamento e chiusura della bocca. In questo modo si riescono a evitare i danni più gravi, e si riesce a migliorare la qualità del sonno del paziente.
In seguito a gravi danni si può procedere alla ricostruzione dei denti. I denti che sono stati danneggiati appaiono più gialli e più corti e andranno sottoposti a ricostruzione, che ne ristabilirà la funzionalità e garantirà un miglioramento a livello estetico.
Ovviamente non sarà una costruzione di tipo naturale, poiché lo smalto non può rigenerarsi, ma si potrà ricorrere a delle protesi dentarie, come faccette o intarsi dentali, che garantiranno il più possibile una continuità con i denti originali.
Il bruxismo nei bambini
Il disturbo del bruxismo può colpire anche i bambini e ciò può verificarsi in seguito alla presenza di dolori che possono essere localizzati a livello dentale, oppure per via di altri disturbi che colpiscono altre parti del corpo, come nel caso dell’orecchio.
Anche in questo caso il bruxismo tende a manifestarsi durante la fase del sonno, in cui il bambino non è cosciente.
Le conseguenze del bruxismo
In seguito al bruxismo si possono presentare diversi sintomi, come ad esempio dolori localizzati nella zona del collo e della bocca, in quanto soprattutto le parti occupate dalla mascella e della mandibola diventano più sensibili, e possono provocare un formicolio in tutta la faccia.
Questi segnali possono essere indicati come quelli primari nell’individuazione della patologia, e attraverso una visita odontoiatrica si può localizzare la presenza del disturbo lavorando sul metodo più adatto per combatterlo.
Nei casi più gravi, lo smalto può essere consumato fino a quando la forma del dente si modifica e la polpa viene esposta, e quindi bisogna procedere prima di assistere a delle erosioni gravi.
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