Trascurare una brutta carie e non procedere con un’otturazione aumenta la percentuale di peggioramento del dente rischiando che l’infezione arrivi alla polpa e in emergenza devitalizzarlo, oppure di perdere il dente.
È opportuno provare a salvare i denti con interventi di odontoiatria conservativa; maggiore sarà la superfice di ancoraggio e maggiore possibilità ci sarà perché l’otturazione tenga e non si distacchi. Nella maggior parte dei casi, gli interventi svolti dall’odontoiatra in materia di odontoiatria conservativa possono raggiungere tranquillamente una durata di 15 anni o più.
Il fumo di sigaretta, una scarsa igiene dentale, un’alimentazione scorretta e altre patologie possono portare alla formazione della carie dentale. Essa non è altro che la proliferazione di milioni di batteri che col tempo non consumano i vari strati di cui è composto il dente. La placca, un aggregato di batteri che si forma sui denti, porta a una lenta erosione dello smalto, e successivamente i germi che compongono la carie attaccano la dentina.
Se la carie non viene curata, si fa via via più profonda fino a danneggiare la polpa del dente, ovvero quello strato più interno e morbido dove si riuniscono vasi sanguigni e fibre nervose. La polpa, quindi, è lo strato più sensibile. Percepiamo quel dolore acuto proprio perché i nervi vengono intaccati. Infine, si arriva alla radice, che mantiene il dente saldo all’osso.
Il principale materiale che viene usato per eseguire gli interventi di odontoiatria conservativa è il:
Composito (mix di matrice resinosa, riempitivo non organico, silano e attivatore);
Il dentista, tramite interventi mirati di odontoiatria conservativa, dopo aver visionato la radiografia della vostra arcata dentaria, procederà ad anestetizzare la zona interessata e con la strumentazione adatta e sterile inizierà a ripulire la zona affetta da carie. I bambini sono i soggetti che più ne soffrono. Durante la rimozione della carie, il dentista si renderà meglio conto fin dove si è spinta l’infezione batterica e, se profonda, arriverà a rimuovere la polpa e a devitalizzare il dente con la cosiddetta cura canalare.
Successivamente alla pulizia dell’interno del dente, della rimozione della polpa (nei casi più gravi), e della rimozione della parte della dentina danneggiata, l’odontoiatria conservativa prevede la chiusura, in termine tecnico l’otturazione, della cavità che si è creata con la procedura di pulizia profonda.
Nei casi più gravi, quando la cavità creatasi comprende una grande percentuale di dente, il dentista procederà con l’effettuare un intarsio .
L’intarsio è un’otturazione ,in composito,più macchinosa che avviene prendendo l’impronta del dente. Si procede a una vera e propria ricostruzione del dente.
Sempre meno invasivi, i più comuni interventi di chirurgia orale sono: estrazioni, apicectomie, rialzo del seno mascellare e impianti dentali.
Intervenire tempestivamente nella cura dei denti è compito dell’odontoiatria conservativa, contro carie, placca e altri “nemici” della bocca.
La mancanza di denti è un problema non solo estetico, ma anche funzionale: puoi sostituirli con protesi parziali o totali ad hoc!