L'ortodontista studia il modo per correggere tale posizione sia per migliorare la salute dentale del paziente sia per rendere il suo sorriso esteticamente bello.
Si sa, infatti, che il sorriso è un importante biglietto da visita della persona e migliorarne l’aspetto aiuta a restituire una certa autostima a quei pazienti che provavano disagio nel mostrare i propri i denti.
Se fino a qualche decennio fa si pensava che l'ortodonzia si occupasse principalmente di bambini e adolescenti che avevano bisogno di correggere una crescita scorretta di una o più porzioni dentali, oggigiorno è sempre più frequente anche da parte degli adulti ricorrere a questa branca dell'odontoiatria per correggere o migliorare delle problematiche legate a una scorretta masticazione o, semplicemente, a un bisogno di migliorare l'estetica del proprio sorriso.
Si provvederà a dotare il paziente di un apparecchio ortodontico fisso o mobile solo dopo aver valutato attentamente le sue specifiche esigenze.
La diagnostica prevede:
Come dice la parola stessa, quando si parla di malocclusione si intende un allineamento scorretto tra l'arcata dentale superiore e quella inferiore, che può provocare, oltre a conseguenze puramente estetiche, anche problemi di masticazione e respirazione, episodi di parodontite e frequenti mal di testa o mal di schiena. In base a quanto l'arcata superiore avanza su quella inferiore, si parlerà di occlusione di prima o seconda classe, mentre si è in presenza di una malocclusione di terza classe se è la mandibola ad avanzare rispetto alla mascella.
Questo squilibrio morfologico, quindi, necessita di essere risolto il prima possibile attraverso un approccio terapeutico mirato e specifico per ogni singolo paziente e che prevede il ricorso a vari tipi di apparecchi ortodontici fissi o mobili che andranno, innanzitutto, a contrastare l'affollamento dei denti. Solo in rari casi, per mantenere o risolvere la situazione, sarà necessario provvedere all'estrazione dei denti del giudizio o di altri.
In età adolescenziale o adulta – o, più semplicemente, quando sono presenti tutti i denti permanenti – è possibile, in base alle proprie specifiche esigenze e su prescrizione dell'ortodontista, indossare un apparecchio fisso che, grazie all'azione meccanica esercitata dagli archi di metallo, riporterà i denti nella loro posizione ideale.
È fondamentale prendersi cura dell'apparecchio dal punto di vista igienico, pulendo i denti dopo ogni pasto o spuntino con uno spazzolino specifico e facendo attenzione a rimuovere ogni eventuale residuo che potrebbe annidarsi intorno agli attacchi. Lo spazzolino deve essere accompagnato dall'uso costante del filo interdentale o degli scovolini.
Alla fine del trattamento potrebbe rendersi necessaria, per mantenere i risultati ottenuti, l'adozione di un apparecchio ortodontico di mantenimento che potrebbe essere fisso, posizionato dietro i denti, o mobile e da portare solo durante la notte.
Indicato soprattutto per i pazienti più giovani, questa fase viene definita INTERCETTIVA, questo tipo di apparecchio viene utilizzato principalmente per correggere eventuali difetti di masticazione o dovuti a ABITUDINI VIZIATE come quella di succhiarsi il dito, ma non solo. Anche in questo caso, la cura dell'igiene di denti e apparecchio è fondamentale, soprattutto per quanto riguarda le parti metalliche di quest'ultimo che può essere pulito anche utilizzando delle compresse effervescenti da sciogliere in acqua.
Qualora il paziente decidesse di optare per un apparecchio mobile e ve ne fossero le indicazioni cliniche, possono essere adoperati gli allineatori trasparenti. Questi ultimi sono realizzati in materiale termoplastico resistente per uso medico.
Grazie ai trattamenti endodontici, è possibile recuperare le funzionalità dei denti in caso di danneggiamento della polpa vitale.
Intervenire tempestivamente nella cura dei denti è compito dell’odontoiatria conservativa, contro carie, placca e altri “nemici” della bocca.
Con appositi apparecchi personalizzati, è possibile correggere la posizione scorretta di alcuni denti o dell’intera arcata, per ripristinarne la funzionalità.