Anche la sigaretta elettronica danneggia i denti: vero o falso?
È ormai assodato che il fumo di sigaretta incide negativamente sul cavo orale dato che, oltre a macchiare i denti, può provocare l’insorgenza di patologie gengivali anche gravi e di endulia.
Esso inoltre sembra coinvolto anche nella genesi di neoplasie alla bocca in seguito all’abbassamento delle difese immunitarie del soggetto.
Negli ultimi anni è stata lanciata sul mercato la sigaretta elettronica, un dispositivo in grado di produrre vapore aromatizzato alla nicotina che, venendo inalato dal fumatore, gli offre un’esperienza simile a quella delle sigarette tradizionali.
Sigaretta elettronica: è dannosa oppure no?
Il principale vantaggio di questo strumento è quello di eliminare la combustione del tabacco e quindi l’introduzione nell’apparato respiratorio di composti cancerogeni.
In commercio esistono varie tipologie di sigaretta elettronica, il cui vapore può essere del tutto privo di nicotina, oppure contenerne percentuali variabili tra 6 e 24 milligrammi.
Nonostante l’assenza di nicotina rappresenti senza dubbio un fattore positivo, la sigaretta elettronica non è completamente priva di rischi per il cavo orale, perché il vapore inalato può comunque rivelarsi dannoso.
I disturbi gengivali sono provocati da tre cause, che sono:
- nicotina, che, favorendo processi di vasocostrizione, limita l’apporto di sangue e quindi di ossigeno ai tessuti, rendendoli più sensibili a infezioni e infiammazioni;
- secchezza della bocca, che dipende dalla minore concentrazione salivare e che è responsabile di un’aumentata sensibilità alle malattie batteriche, in quanto la saliva è un liquido disinfettante per il cavo orale;
- immunodeficienza, derivante dall’abbassamento delle difese immunitarie innescato dal fumo anche della sigaretta elettronica.
Pertanto questo dispositivo non è esente da rischi poiché il vapore caldo emesso sottopone la bocca a rischi di secchezza e (se presente) la nicotina svolge un ruolo patogenico.
La sigaretta elettronica aumenta il rischio di carie?
Le carie dipendono prevalentemente dall’acido della placca che contribuisce a corrodere lo smalto delle lamine e quindi a scoprire le zone più vulnerabili dei denti.
I batteri cariogeni si replicano soprattutto in presenza di zuccheri dato che proprio questi composti nutrono i germi, rendendoli più vitali e aggressivi.
Nel caso in cui il liquido fumato sia aromatizzato (condizione molto frequente), le molecole glucidiche si depositano sui denti diventando disponibili per i microrganismi.
Associando i rischi derivanti dalla presenza degli zuccheri con la mancanza di saliva e con il contatto del vapore caldo inalato, il cavo orale viene quindi esposto a un’elevata percentuale di rischio di sviluppare carie dentali.
La sigaretta elettronica può macchiare i denti?
Le sigarette tradizionali macchiano i denti a causa di catrame, cenere e nicotina in esse contenuti, sostanze che tendono a depositarsi sulle lamine.
Quelle elettroniche, pur non contenendo catrame e cenere (prodotti dalla combustione che qui è assente), hanno una percentuale variabile di nicotina che può contribuire a far ingiallire i denti.
Bisogna poi tenere conto del fatto che questi dispositivi vengono utilizzati per molte ore al giorno e che pertanto l’esposizione alla nicotina è piuttosto prolungata.
Non è dunque possibile escludere con certezza che la sigaretta elettronica non sia responsabile di macchie alla dentatura.
Concludendo si può affermare che:
- la sigaretta elettronica macchia meno i denti, ma comunque li può ingiallire;
- i disturbi gengivali possono manifestarsi con la stessa frequenza sia con sigarette tradizionali che elettroniche;
- la percentuale di carie è superiore per la sigaretta elettronica che contiene zuccheri (vapore aromatizzato), mancanti in quella tradizionale;
- le probabilità di sviluppare un tumore al cavo orale sono nettamente inferiori per l’elettronica rispetto a quella normale.
I rischi legati ai dispositivi elettronici dipendono sostanzialmente dalla progressiva alterazione del microbiota orale (batteri “buoni”) che sono responsabili del mantenimento di una situazione d’equilibrio.
Simili condizioni sono dunque collegate all’inalazione del vapore caldo che, anche se non contiene i prodotti della combustione, possiede comunque un potenziale tossico sia per quanto riguarda la secchezza del cavo orale che per l’elevata concentrazione di zuccheri.